Presentati i primi dati raccolti dal progetto Scuola Digitale Liguria

L’indagine sui progetti innovativi inseriti nell’Osservatorio fotografa il trend nella scuola. Ce la raccontano Monica Cavallini di Liguria Digitale, Angela Maria Sugliano e Davide Parmigiani dell’Università di Genova

Che si debba partire dalle esigenze della scuola è un principio fondamentale che il progetto Scuola Digitale Liguria ha praticato fin dal suo esordio, nel 2016, costruendo una piattaforma digitale partecipata insieme a insegnanti e animatori digitali. Scuola Digitale Liguria è un progetto promosso dalla Regione - in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale e l'Università di Genova ed è affidato alla conduzione operativa di Liguria Digitale, la società in house della Regione per i sistemi informativi.

Il progetto prevede, oltre all’Osservatorio, anche altri strumenti: come, il sito e la community, la mappa georeferenziata delle scuole liguri e il Digital Team, un pool di tecnici e risorse a disposizione del territorio. Al di là delle imprescindibili componenti tecnologiche, va detto che il cuore pulsante di questo progetto è la community che raccoglie gli insegnanti “innovatori”. Sono infatti i membri stessi della community che aggiornano la base dati dell’Osservatorio con i progetti innovativi portati avanti in ogni scuola della Liguria. La piattaforma, già implementata col contributo delle scuole pubbliche e paritarie della regione, ora è a disposizione anche degli IeFP per dare un quadro concreto e completo di quello che si sta facendo sul territorio in tema di innovazione didattica.

Ad analizzare i progetti dell’Osservatorio hanno pensato Angela Maria Sugliano e Davide Parmigiani del DISFOR - Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova, che sta portando avanti anche attività di ricerca-azione per favorire lo sviluppo di due attività chiave della scuola digitale: la valutazione delle competenze digitali e l’utilizzo a scuola di dispositivi personali, il cosiddetto BYOD (Bring Your Own Device). Dai dati è emerso un quadro vivace e interessante.

La prima indagine svolta per validare il modello di analisi dei dati ha riguardato 63 scuole della Liguria (su 199ISA), e si è concentrata sui primi 165 inseriti con scadenza aprile 2017 (oggi sono 280). Non sono numeri enormi, ma sono importanti perché restituiscono trend significativi. Emerge, ad esempio, che siamo in una fase di avvio dell’innovazione.

«Grazie a questa sinergia tra Liguria Digitale e l’Università – spiega Monica Cavallini, Project Manager di Scuola Digitale Liguria – disponiamo di una fotografia sempre aggiornata sull’andamento dell’innovazione a scuola in Liguria e nello stesso tempo di un rilevatore delle reali necessità. Questo consente alle istituzioni di impegnare risorse in modo più mirato ed efficace. Con questo progetto la Regione supporta e accompagna l’innovazione digitale in tutto il territorio: si parte dalla scuola proprio perché è il motore dell’innovazione».

Professoressa Sugliano, a che punto è la Liguria per quanto riguarda l’innovazione?

«Con l’avvio della documentazione da parte delle scuole delle attività di didattica innovativa nell’Osservatorio, possiamo dire che la Liguria si è iniziata a muovere verso una concreta evoluzione: riflettere su quanto si sta facendo, descriverlo, condividerlo secondo uno schema comune e visualizzarlo sulla mappa delle scuole innovative, costituisce un elemento importantissimo per creare consapevolezza del proprio impegno di innovazione. La possibilità di individuare il “grado di innovazione” di cui le iniziative svolte sono evidenza e sapere cosa si può fare in più per crescere – secondo il modello che abbiamo sviluppato per analizzare i dati dell’Osservatorio – costituisce l’elemento in più per rendere concreto lo sviluppo. Il modello che abbiamo definito è basato sui più autorevoli modelli internazionali e consente di categorizzare le componenti della scuola digitale (le strategie didattiche, i materiali didattici, le applicazioni utilizzati e molto altro) come evidenza di innovazione collocabile su un continuum che va dall’innovazione avviata all’innovazione compiuta.»

Su che cosa è più innovativa la scuola ligure prof. Parmigiani?

«L’innovazione è avviata. Dai dati emerge, tra le altre cose, che le scuole liguri hanno fatto progetti centrati molto sulle discipline matematico-scientifiche e artistico-musicali; vi sono meno progetti, invece, che focalizzano le discipline letterarie o storico-geografiche. Le scuole hanno sottolineato l’importanza del lavoro in gruppo e dell’apprendimento cooperativo e, alcune, si sono proiettate in una dimensione di apprendimento per problemi, in particolare, cercando informazioni significative per scambiare e comunicare apprendimenti e conoscenze. Hanno prodotto molte presentazioni, immagini e alcuni video però, dall’altra parte, non ci sono stati molti progetti che hanno sviluppato il coding, gli ebook, le animazioni o le simulazioni. È importante anche rimarcare la presenza del territorio nei progetti. È vero, le scuole sono in una fase iniziale ma la direzione è valida. Il territorio, infatti, è sempre denotato come il luogo dove fare esperienza tecnologica nel quotidiano e percorsi di partecipazione. In sintesi, posso dire che l’innovazione in Liguria è bene avviata però deve svilupparsi e sfidarsi su scenari complessi, centrati sull’orientamento o la prevenzione e la dispersione utilizzando metodologie impegnative come il role playing a lo studio di caso.»

Quali sono le maggiori criticità che emergono e come si possono superare con gli elementi messi a disposizione dal progetto?

«Come è emerso dallo studio – spiega Monica Cavallini - è ancora limitata la formazione specifica per i docenti. In questo caso la Regione ha annunciato che cercherà fondi per la formazione dei formatori. Un altro punto “da rinforzare” è il coinvolgimento del territorio nei progetti portati avanti dalle scuole. Per aumentare la collaborazione tra scuola e territorio abbiamo progettato dei laboratori territoriali, spazi attrezzati diffusi dove le scuole e i Comuni potranno lavorare insieme concretamente per lo sviluppo culturale e sociale, ma soprattutto sperimentare le comunità di pratica e le attività più innovative emerse dal progetto.»

Dove si potrebbe investire con maggiore profitto in termini di crescita delle competenze dei ragazzi?

«Il mondo della scuola – spiega Cavallini - contiene tutti i semi utili per lo sviluppo e l’innovazione del territorio. Per aumentare la portata concreta del progetto, ad esempio, stiamo collaborando anche con altri progetti regionali, tra cui Open Maps, sulla cartografia digitale, attraverso il quale saranno organizzati workshop tematici per le scuole sui servizi cartografici della Regione Liguria: Open Data, Rete GNSS e Tutorial.

Anche l’attivazione dell’alternanza scuola-lavoro è un’attività del progetto che ha potenziato fortemente le competenze digitali dei ragazzi: entrando in azienda hanno avuto modo di sperimentare sul campo ciò che stanno imparando sui banchi e di confrontarsi con professionisti, come è accaduto anche all’interno di Liguria Digitale, con grande soddisfazione dei ragazzi e dei colleghi.»

 

 

Per info: www.scuoladigitaleliguria.it - scuoladigitale@regione.liguria.it

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