Tagli alle spese di pulizie, boom infezioni ospedaliere: la ricerca sulle strutture sanitarie lombarde

Foto di got credit rilasciata sotto licenza cc

La ricerca dal titolo "Infezioni ospedaliere e spese per l’igiene: una nesso quantificabile" della Fondazione per la Sussidiarietà presieduta da Giorgio Vittadini in collaborazione con l’Università di Bergamo evidenzia come più una struttura sanitaria investe nell’igiene ambientale (sia per ricovero, sia per posto di degenza), più si abbassa l’incidenza delle infezioni, fino ad arrivare, addirittura, a casi di scarse o zero infezioni (con una spesa per l’igiene congrua). E i risultati dimostrano che laddove si spende di più per la pulizia le infezioni diminuiscono creando, di fatto, un risparmio. Costi umani ed economici infatti potrebbero essere drasticamente abbattuti investendo di più nei servizi di igiene ospedalieri.

L’analisi utilizza i dati dei ricoveri ospedalieri della Regione Lombardia, insieme alla popolazione di riferimento (l’organizzazione della sanità italiana è su base regionale). I dati, analizzati per reparto, confrontano strutture omogenee e prendono in considerazione le spese per la pulizia “per ricovero” e “per letto”.

La ricerca, che ha impiegato un modello econometrico con repressori multipli, per tenere conto degli impatti sulle infezioni per reparto delle diverse caratteristiche dei pazienti e degli ospedali, mostra dunque l’esistenza di una relazione negativa tra spese per i servizi di igiene e i tassi di infezioni ospedaliere: ciò significa che, le aziende ospedaliere con spese maggiori per i servizi di igiene presentano tassi di infezione più ridotti.

 

 

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