Perché dobbiamo utilizzare metriche di qualità nei contratti ict

Partecipando agli incontri del Cantiere Procurement 2017 è risultato evidente come – da parte delle stazioni appaltanti e da parte del demand interno alle amministrazioni – sia necessario convergere immediatamente su un linguaggio comune e non ambiguo per la definizione delle caratteristiche, non solo dei prodotti e dei servizi, ma anche e soprattutto di quegli aspetti qualitativi ovvero anche conosciuti in campo ICT come non funzionali, che sono stati tante volte al centro di interessanti discussioni all’interno del cantiere.

Un altro aspetto emerso nell’avvicinare gli ambiti trattati durante i preziosi confronti con i colleghi delle amministrazioni è quello riguardante il costo della misurazione degli ambiti non funzionali, quand’anche infatti esistano dei riferimenti condivisi, questi dovranno avere un costo di verifica commisurato (ossia di ordini di grandezza inferiori) al danno potenziale derivante dalla carenza delle stesse caratteristiche.

Il contributo che voglio portare prende quindi spunto da questi aspetti e si indirizza all’ambito del procurement di servizi di ADM (application development and maintenance). In qualità di membro del CISQ, mi sento di potere condividere dei punti di riferimento indispensabili per ancorare le forniture a misure oggettive, ragionevoli e ripetibili.

I livelli di servizio sono parte integrante del processo di ADM sin dai primi contratti di outsourcing. Ciononostante i contratti più recenti non si allontanano dai tipici SLA temporali. Sono molto comuni SLA relativi al tempo di risposta in base alla severità, o ai tempi di completamento per richieste di manutenzione. Ma data la connessione tra costi di supporto e sviluppo e la qualità del codice ed i potenziali rischi operativi connessi è improrogabile la necessità di introdurre SLA che trattino la qualità del codice realizzato (o “preso in carico”).

Considerate che i costi di supporto sono normalmente il 20% del costo di realizzazione per anno. Aumentare la qualità dell’applicazione da “media” a “buona” può ridurre questa quota al 12%, addirittura scendendo al 3-5% del costo originale di sviluppo per codice qualificato come eccellente. I risparmi ottenibili nel termine di un 8%-17% annuo giustificano abbondantemente l’implementazione di processi per ottenere codice di qualità elevata sin dall’inizio del processo di sviluppo. La riduzione dei costi e dei rischi derivanti da codice di scarsa qualità può essere ottenuta attraverso l’inserimento nei contratti di ADM di SLA relativi alla qualità del software, così da incrementare il ROI degli investimenti applicativi.

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Foto di Dano rilasciata sotto licenza cc – https://www.flickr.com/photos/mukluk/199216138