L’architettura dei Contratti di Concessione e di Partenariato Pubblico Privato nel Nuovo Codice dei Contratti Pubblici

Foto di Alan Dean

(estratto dell'articolo a firma di Massimo Ricchi pubblicato su Rivista giuridica del Mezzogiorno / a. XXX, 2016, n. 3)

L’architettura del sistema dei contratti di concessione e dei contratti di partenariato pubblico-privato (Ppp ) delineato nel nuovo Codice dei Contratti, il d.lgs. 50/2016 (Codice), poggia sul concetto sostanziale di concessione europea precisato nell’art. 5 della direttiva 2014/23/Ue1 (Direttiva): «l’aggiudicazione di una concessione di lavori o di servizi comporta il trasferimento al concessionario di un rischio operativo legato alla gestione dei lavori o dei servizi, comprendente un rischio sul lato della domanda o sul lato dell’offerta, o entrambi». Il genus europeo di concessione2 è caratterizzato dal predetto concetto sostanziale di rischio, articolato, in ambito nazionale, nelle specie dei contratti di concessione e dei contratti di Ppp a seconda del tipo di rischio assunto dal privato, dal lato della domanda o dell’offerta con due varianti estremamente circoscritte ma sempre giustificate dal fatto che, come verrà argomentato, il main payer rimane sempre la Pa. Invece, nel genus di concessione europea, espresso dalla Direttiva, sono comprese, ma non distintamente denominate, entrambe le tipologie contrattuali in relazione alle forme che il rischio operativo può assumere. Scarica la versione integrale

 

 

 

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