Cad, primo ok dal CdM alle modifiche volute dal Team digitale

È stato approvato l’8 settembre, in esame preliminare dal Consiglio dei ministri, il decreto legislativo che modifica il Cad – Codice dell’amministrazione digitale approvato con il Dlgs 82/2005. Il decreto integra e modifica alcune disposizioni in conformità a quanto previsto dalla legge delega, al fine di accelerare l’attuazione dell’agenda digitale europea, dotando cittadini, imprese e amministrazioni di strumenti e servizi idonei a rendere effettivi i diritti di cittadinanza digitale. Tra le principali modifiche l’aggiunta di un nuovo processo di firma avente i requisiti fissati dall’AgID ai sensi dell’art. 71 “con modalità tali da garantire la sicurezza, integrità e immodificabilità del documento e, in maniera manifesta e inequivoca, la sua riconducibilità all’autore”. Questa si affianca alla firma elettronica qualificata e alla elettronica avanzata.

Si rafforza la natura di “carta di cittadinanza digitale” della prima parte del Codice, concentrando in essa le disposizioni che attribuiscono a cittadini e imprese il diritto a una identità e a un domicilio digitale, quello alla fruizione di servizi pubblici online in maniera semplice e mobile-oriented, quello a partecipare effettivamente al procedimento amministrativo per via elettronica e quello a effettuare pagamenti online.

Per domicilio digitale si intende l’indirizzo elettronico valido al fine delle comunicazioni aventi valore legale. Non è più costituito soltanto da un indirizzo Pec e per le persone fisiche sono previste anche altre modalità. Un regolamento stabilirà le modalità di individuazione del domicilio digitale per le persone fisiche per le quali non è obbligatoria la Pec e le modalità per colmare il divario digitale.

 

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